martedì 10 febbraio 2015

Il programma elettorale RSU 2015



IL PROGRAMMA ELETTORALE RSU 2015
REGIONI E AUTONOMIE LOCALI


"LAVORO PER I SERVIZI E I DIRITTI DI CITTADINANZA. SIAMO UN'ALTRA STORIA"

In questi anni, e in particolare con la legge di stabilità 2015 del governo Renzi, troppi sono stati i tagli al sistema di Regioni ed Autonomie locali che continuano ad incidere sulla qualità dei servizi e sulle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del settore:
• di nuovo bloccati i rinnovi contrattuali e gli aumenti di stipendio con una riduzione anche del salario accessorio;
• penalizzati i lavoratori degli Enti colpiti da processi di riorganizzazione sulla possibilità di andare in pensione;
• radicale riduzione degli organici;
• ridimensionati Enti, a partire dalle Province, senza un quadro chiaro di riordino delle funzioni istituzionali e senza tutele (promesse o minacciate, tutele mirabolanti quanto inesistenti) per le migliaia di dipendenti che rischiano il posto di lavoro

I meccanismi del patto di stabilità, sommati al blocco parziale delle assunzioni, ai limiti di spesa per il personale, all’impossibilità in molti casi di confermare e stabilizzare il personale precario, stanno paralizzando sempre di più l’attività dei Comuni e delle Regioni e compromettendo l’erogazione dei servizi ai cittadini.
La CGIL ha avversato e avversa l’applicazione della legge Brunetta mentre altri sindacati firmavano accordi separati, lo ha fatto proclamando iniziative di lotta che dovremo confermare se si tenterà di peggiorare ulteriormente la situazione, applicando il Jobs act anche al pubblico impiego.
Così non si difendono i diritti di cittadinanza, la qualità dei servizi e la loro universalità , si calpestano coloro che fanno il loro lavoro con dedizione e dignità!

LE NOSTRE PROPOSTE
Rilanciare la contrattazione
L’ingiusto blocco dei CCNL deve essere superato. Il salario dei lavoratori non può essere toccato: i dipendenti degli enti locali non devono pagare per le scelte sbagliate di tagli lineari.
Vogliamo un contratto integrativo che valorizzi le specificità dei singoli Enti e che apprezzi l’apporto professionale delle lavoratrici e dei lavoratori.

Avviare il governo condiviso dei processi di cambiamento
Il processo di riordino istituzionale non può essere fatto con le leggi di stabilità: serve un governo condiviso dei processi a partire dal confronto con l’insieme delle Istituzioni locali coinvolte dai cambiamenti.
Questi processi non devono colpire in alcun modo i lavoratori né in termini di riduzione degli organici, né in termini di riduzione dei salari.

PER NOI i servizi pubblici garantiscono la crescita e il benessere del paese.
Il blocco del turn-over e i tagli lineari hanno prodotto meno servizi, meno diritti e meno equità. Ma la spesa e l’indebitamento sono saliti ancora.

PER NOI l’efficienza della PA deve dare migliori risposte ai bisogni dei cittadini.
Per farlo bisogna investire sul lavoro, sulla partecipazione, sul valore e la dignità delle professioni. Il contrario della riforma Madia.

PER NOI il precariato nei servizi pubblici deve essere eliminato: superando il blocco
del turn-over, creando nuovi posti di lavoro e stabilizzando i lavoratori a tempo determinato.

PER NOI il nuovo contratto non deve essere rimandato e deve adeguare livelli economici e potere d’acquisto delle retribuzioni.
Solo il contratto garantisce la tutela dei diritti.

PER NOI la contrattazione integrativa facilita l’innovazione della PA, aumenta la
produttività e valorizza le competenze.


PER NOI legalità e trasparenza si difendono con una PA responsabile ed efficiente.
Adozione di un nuovo codice degli appalti, riduzione delle stazioni appaltanti, abolizione delle gare al massimo ribasso, rispetto dei contratti di lavoro anche nel sistema della cooperazione sociale.

IL LAVORO PUBBLICO FA CRESCERE IL PAESE E LO RENDE PIÙ GIUSTO


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